Ciao Bello
E’ venerdì, è un tardo pomeriggio di Maggio che incede monotono sotto i colpi della pandemia e degli affollatissimi impegni scolastici. Nulla di nuovo, finché una notizia surreale non squarcia il velo di indifferenza tipico di quando si scorrono i titoli degli articoli. All’improvviso niente è più importante, nessun impegno è così impellente, diventa tutto così estremamente insignificante. Accade tremendamente vicino a tutti noi, che abbiamo sempre considerato questo liceo una grande famiglia che merita di essere trattata come tale. Riccardo è stato tradito dal destino nel momento in cui si sentiva più sicuro e spensierato, nel compimento di un’ingiustizia che non si può nemmeno descrivere. E’ stato difficile anche per chi non lo conosceva, passare davanti alla sua classe e carpire il dolore dei compagni, legati a lui da quasi cinque anni di disavventure, dentro e fuori da questi corridoi. Per questo motivo è giusto che a dare l’ultimo saluto siano loro e i loro pensieri, con la consapevolezza che il suo banco non sarà mai veramente vuoto.
“Sono ormai cinque anni che ci conosciamo e solo in questi ultimi giorni abbiamo riguardato tutte le nostre foto insieme, riascoltato gli audio e riletto le chat più divertenti. Bello era molto più di un compagno di classe. La classe era solo l’unico ambiente in cui eravamo abituati a stare insieme. Era un vero e proprio amico, sempre pronto a far sorridere tutti, professori e compagni. Si può dire fosse veramente l’anima della classe, anche quando era assente per un solo giorno si sentiva che in classe c’era un clima diverso, molto più silenzioso e, adesso, purtroppo questo silenzio incolmabile ci accompagnerà sempre. È difficile credere a quello che è successo e ogni giorno andiamo a letto convinti di rivederlo quello dopo seduto all’ultimo banco pronto a ripassare per un’interrogazione per la quale si era offerto inconsapevole della mole di studio ma come al solito voleva fare l’eroe e offrirsi per primo. È incredibile come tutte le volte riuscissero a chiedergli l’unica cosa che non aveva ripassato “perché tanto non me la chiede”. Ma è ancora più incredibile pensare a come non si abbattesse mai davanti a nulla, non lo abbiamo mai visto triste ma sempre sorridente e pronto a tirare tutti su di morale. Quando voleva qualcosa non si arrendeva mai come quella volta che, a tutti i costi, voleva diventare rappresentante di classe e ha detto che avrebbe offerto la merenda a tutti quelli che lo avrebbero votato. Inutile dire che davanti al cibo nessuno ha saputo resistere e Bello è stato eletto. Ricorderemo sempre anche tutte le infinite ricreazioni passate con lui a ridere, scherzare, fare sfide a braccio di ferro e non solo, questi momenti durante una giornata pesante, magari piena di interrogazioni o verifiche, erano davvero rigeneranti. Vogliamo ricordare Bello come una persona solare, genuina e buona. Era il più piccolo tra noi e lo abbiamo sempre considerato come un fratello minore, a volte un po' insistente ma sempre capace di strappare un sorriso a tutti. Ti ricorderemo sempre felice e con il sorriso, lo stesso sorriso con il quale te ne sei andato e con cui ora ci stai sicuramente guardando, ovunque tu sia. Hai lasciato un vuoto incolmabile in ciascuno di noi e per questo non ti dimenticheremo mai, ti vogliamo bene.
Ciao Bello.”