Le 11 dimensioni dell’Universo

Le frenetiche occupazioni della vita quotidiana, coniugate alle gravose circostanze a cui siamo soggetti a causa della pandemia, hanno contribuito ad allontanarci dalla natura e dalle autentiche relazioni umane.

D'altro canto, i rapidi ritmi della società odierna non permettono di interrompere le nostre attività umane, per contemplare l'immensità dell'universo e le sue meraviglie.

Nonostante ciò, sta acquisendo sempre più fama nella comunità scientifica una teoria unificatrice che dai più entusiasti è stata definita la Teoria del Tutto, anche se è principalmente conosciuta come la Teoria delle Superstringhe (o delle Stringhe per brevità). Forse per alcuni amanti del cinema e delle serie tv sarà venuto in mente il titolo di un film o qualche citazione misteriosa, tratta dalla sitcom The Big Bang Theory, perché è proprio questa la teoria rivoluzionaria che potrebbe essere in grado di risolvere le contraddizioni, che intercorrono quando la Meccanica Quantistica e la Teoria della Relatività Generale vengono combinate tra loro. Mentre la prima offre una visione caotica e imprevedibile dello spazio subatomico, la seconda fornisce un quadro teorico di riferimento dell’Universo a grande scala (stelle, galassie, ammassi) . Questo scontro diviene più controllato nel momento in cui si introducono le stringhe, ovvero dei minuscoli anelli di energia vibrante che costituiscono tutta la materia e sono responsabili di ogni forza. Queste stringhe compongono i quark (che a loro volta si aggregano in atomi) ed è proprio dalle loro particolari vibrazioni che dipendono le proprietà di ciò che formeranno. Se questi anelli esistessero allora, secondo i fisici, sarebbero necessarie, oltre alle tre dimensioni spaziali e quella temporale, altre 7 dimensioni extra che non siamo in grado di percepire. In particolare una di queste consentirebbero alle stringhe di trasformarsi di qualcosa di simile a una membrana che, con una quantità sufficiente di energia, potrebbe ingrandirsi a dismisura raggiungendo perfino le dimensioni dell’Universo. A questo punto sarebbe possibile ipotizzare l’esistenza di altri Universi che, come fette sottilissime di pane, si trovano uno in prossimità dell’altro.

Tuttavia non è stato ancora possibile dimostrare sperimentalmente l’esistenza delle stringhe perché non possono essere apprezzate dagli strumenti di misura per le loro dimensioni ridotte. Ciononostante, il lavoro di fisici e matematici del calibro di Edward Witten assicura che questa teoria possa ancora essere considerata realistica; in un futuro, non troppo lontano, potrebbe essere già sedimentata come una conoscenza acquisita. 


Hong Ngoc Trinh e Michele Righi