INTERVISTA A LEONARDO MAINI BARBIERI



Leonardo Maini Barbieri è un ragazzo di 20 anni residente a Carpi che negli ultimi mesi è approdato su Tik Tok attirando molto l’attenzione. 


Ti saresti mai aspettato tanta fama in così poco tempo?

No, assolutamente no perchè sentendo amici-influencer di Milano mi hanno detto che il mio risultato lo si ottiene dopo anni di lavoro, mentre io l’ho raggiunto in due mesi. Non è tanto il numero di follower quanto la velocità con cui li ho guadagnati. E’ come se mi fosse arrivata addosso questa nuvola, una nuvola bellissima che ti dà l’opportunità di passare veramente delle cose buone delle persone.  Sul mio profilo cerco di portare la bellezza in sé, che sia di un quadro, di un abito, di un piatto culinario, che sia una bella donna o un bell’uomo o un bel cane. A me piace la bellezza in tutto. Questo è. 


Da cosa è partita la tua voglia di fare i video?

Ho scaricato Tik Tok nella prima quarantena per goliardia, per divertimento, poi ho visto una americana che faceva “What’s in my day” e ho pensato “posso provarci anche io”. Era il mio primo video e avevo fatto già 50 mila visualizzazioni: mi era andata molto bene.


Da dove è nato il tuo amore per la moda?

Allora, la moda è di famiglia poiché nel 1945 siamo stati i primi ad aprire una maglieria qua a Carpi, subito nel dopoguerra. Quindi è proprio nel mio DNA. Sono riuscito a riconoscere il bello, ora il problema è saperlo sviluppare attraverso la moda.


Prendi ispirazione da qualcuno in particolare?

Da mia nonna e da un’amica di famiglia; poi come mentori ho sicuramente Karl Lagerfeld e Tom Ford. 


Cosa pensi dei tuoi followers?

Ah sono fantastici, io li amo, loro mi danno la gioia, una gioia immensa e la cosa che mi fa più tenerezza è che mi ringraziano per quello che gli porto. Io in ogni video ringrazio loro per avermi ascoltato perché non è da tutti.


Ci sono aspetti negativi dell’essere conosciuto? Hai mai avuto paura delle critiche?

Assolutamente, ed è normale che ci siano. Va però distinta la critica dall’offesa: io accetto la critica formativa, ma non gli insulti totalmente gratuiti. La gente che odia a prescindere prima di conoscere è sinonimo di ignoranza e di poca cultura. Per questo non gli do peso, perchè mi sembra di togliere l’attenzione alle persone che mi vogliono veramente bene. Ho 500 mila persone che mi vogliono bene, e ce ne saranno mille che mi odiano. Posso concentrarmi su quelle mille e lasciare le 500 mila da parte? Ovviamente no.                    


Tornando su temi “positivi”, il covid quanto ha influito sulla tua vita?

Il covid per quanto negativo possa essere, ha influito relativamente poco: ho la fortuna di vivere sullo stesso terreno di mia nonna quindi le abbiamo potuto fare compagnia. Inoltre è stata la noia da quarantena ad ispirarmi ad aprire il mio profilo su Tik Tok .

                     

Quali sono i tuoi obiettivi lavorativi?

Il mio sogno nel cassetto è trasformare in un lavoro la mia passione che è la moda. 

Vorrei aprire una linea d’alta moda a mio nome a Parigi e continuare i miei studi. Mi sono già informato: occorre avere una sede a Parigi, creare 25 abiti per stagione. Nel mondo della moda oggi è andato a sfumare l’idea del bello. Vorrei riportare in auge la bellezza che portano Valentino e Armani. 


Nei Tik Tok dimostri di avere molti interessi, potresti spiegarci da dove arrivano?

Mi piacciono molto i Balletti Russi (Ballets Russes) che sono una compagnia di danza sviluppatasi negli anni venti. Quello che mi attrae maggiormente sono i costumi che indossano quasi come opere d’arte. 

Poi sono appassionato anche di lirica. Seguo tra l’altro Pietro Morello, un altro tiktoker e compositore. Ho sentito l’altro giorno il suo nuovo brano in anteprima: mi ha fatto commuovere, l’ho pure chiamato in lacrime congratulandomi. Parlare con le persone, non solo di sciocchezze, ma parlando di cultura, musica e arte è bello. 

Un’altra è la storia dell’arte. La mostro nei miei video nonostante Tik Tok mi abbia censurato un nudo del Guercino. Ho addirittura telefonato a Tik Tok Italia dicendo “senti ciccio vediamo di ripigliarci un pochino. Non censurate gente che andrebbe cancellata a vita, e a me censurate un quadro di uno dei pittori nostrani più bravi che abbiamo avuto del seicento?”. 


Che consigli daresti ad altri che vorrebbero intraprendere la tua stessa strada?

Consiglio di portare agli altri quello che si sa e che bisogna sempre concentrarsi su quello che si ama nella vita: se tu fai un lavoro che odi non lo farai mai al meglio, mai. E’ necessario seguire le proprie passioni in rispetto di tutti, se hai la famiglia contro, gli amici fregatene perchè nella vita ci sarà sempre qualcuno che ti odia, sempre qualcuno che sarà invidioso, sempre qualcuno che avrà da dire “no, tu hai sbagliato”. Ascoltate le persone giuste, però non sono sempre quelle che dice la natura, non sempre sono i genitori, i parenti o gli amici, magari è una persona che non ti conosce ma vede in te un potenziale. Se hai la passione per la gemmologia, fallo, diventa il migliore gemmologo del mondo. Quello che mia madre mi ha sempre detto è: “Tu puoi essere anche un lavapiatti ma se sei il lavapiatti più bravo del mondo hai già risolto”. Non nasci acculturato, la cultura te la fai. Puoi nascere con un gusto, con l’occhio nella moda, ma la cultura te la devi fare. Sfruttate le occasioni, altro consiglio, le botte di culo non capitano sempre, prendetele. Non trascurate però la razionalità: pensare non guasta mai ed è anche un’arte perché tanta gente non sa pensare, infatti si vede come finisce.                     


Ci diresti un pregio e un difetto?

Un mio pregio è che sono molto empatico, un mio difetto è che sono gemelli ascendente gemelli (risate generali, ndr) quindi… sì, ho detto tutto.   


Dovendo scegliere tre parole per descriverti quali sarebbero?

Eccentrico, dotto e simpatico… sperom.        


Preferisci Tik Tok o Instagram?

Allora preferisco Tik Tok quasi perchè ti da più libertà , ti da più possibilità di crescita di Instagram.     

                                       

Se dovessi vivere in un altro paese quale sceglieresti? In un’altra epoca?

Parigi. Anni cinquanta, anzi anni quaranta per vivere gli anni cinquanta e sessanta.


di Agnese Ascari e Maline Incerti